
Ti ringrazio per avermi accolto ancora una volta, senza rimostranze, dolcemente, come si accoglie un amico in cui si ha fiducia. Ancora una volta, tra le tante, l’ultima …
Perché la tua benevolenza non basta più a condurmi da te: le mie forze sono venute a mancare ed io non sono più in grado di avvicinarmi al tuo mondo, di respirare la tua aria fresca e sottile, di camminare tra solida roccia ed erba corta e compatta.
Ti conosco da sempre, sin da quando ho mosso i primi passi sulle tue colline, ammirando in distanza la tua bellezza. Poi mi sono avvicinato a te con cautela e rispetto, ho sempre ascoltato la tua voce, portata dal vento, il tuo odore nell’aria pungente, camminando nella tua luce portata dall’azzurro, ed allontanandomi da te al calar della sera, per lasciarti riposare.
Mi hai sempre protetto, mai tradito, anche quando il cammino si faceva ripido ed incerto, e la neve ghiacciata rendeva insidioso il percorso. Mi hai tenuto per mano, sempre, aiutandomi ad intuire il pericolo, a desistere se necessario.
Ci siamo tanto amati, reciprocamente, ma adesso debbo lasciarti, mio malgrado, ed il mio cuore sanguina per questo, ma la natura severa, che ben conosci, mi chiama, verso la meta cui tendono i viventi, loro malgrado.
Ma sin che avrò vita il mio cuore sarà con te, anche se il corpo sarà lontano.
Poi sarà il nulla, a cui tutto tende, nel corso inesorabile del tempo.
Franco
16 novembre 2025