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Informazioni su Ing. Franco Puglia

Ingegnere elettronico, imprenditore in pensione, ex dirigente locale di FARE per fermare il declino, oggi free lance e promotore di una politica ALTERNATIVA.

Le spese dell’INPS :


L’INPS ha speso nel 2024 la bellezza di 558,12 miliardi di € così suddivisi:
Uscite correnti (milioni di €)
Interventi diversi: —————————————————————–456.840
– Uscite per prestazioni istituzionali:
– Gestioni previdenziali: ———————————–256.663
– Interventi assistenziali e di sostegno: —————–72.335
– Sostegno invalidi civili: ————————————–4.910
– Carichi familiari su pensioni: ———————————340
– Totale rate di pensione: ——————————————————334.248
– Fondi o gestioni pensionistiche : ——————————————–15.936
(di cui invalidità civili: 15.804)
– Prestazioni temporanee e diverse: ——————————————67.224
Totale uscite per prestazioni istituzionali: ——————————— 417.408
– Trasferimenti passivi: —————————————————————3.777
– Poste correttive e compensative di entrate correnti: ———————-34.542
– Altri interventi diversi: —————————————————————1.113
Funzionamento: ————————————————————————2.477
Trattamenti di quiescenza, integrativi e sostitutivi: ——————————-228
Totale: ———————————————————————————459.545

Uscite in conto capitale
– Investimenti: 8.364
– Oneri per finanziamenti : 1.742
Totale: 10.106
Uscite aventi natura di partite di giro: 88.472
Totale delle uscite 558.123

A fronte di queste uscite le entrate provengono da queste fonti:
Entrate correnti (milioni di €):
– Contributive: 284.047
– Entrate da trasferimenti correnti :180.740
– Altre entrate : 5.985
Totale 470.772
In conto capitale (milioni di €):
– Alienazione di beni patrimoniali e riscossioni crediti : 7.680
– Trasferimenti in conto capitale : 4.507
-Accensione di prestiti : 1.695
Totale : 13.883
Entrate aventi natura di partite di giro: 88.473

Totale delle entrate: 573.127(milioni di €)

Saldi:
– di parte corrente : 11.227 (470.772 – 459.545)
– in conto capitale : 3.777 (13.883 – 10.106)
– partite di giro: 0
Totale: 15.004

Come si può vedere abbiamo un saldo positivo di 15 miliardi, che fa sorridere, perché non è un “guadagno” della gestione INPS ma un avanzo dei 180,7 miliardi di € dei trasferimenti statali. Ma questi trasferimenti non pare siano necessari a sostenere il sistema previdenziale, bensì quello assistenzialistico. Infatti le entrate contributive sono di 284 miliardi a fronte di 256,6 miliardi di uscite previdenziali, con un avanzo di ben 27,4 miliardi di € !!! La fonte di tutti questi numeri è la stessa INPS.
Quello che PESA tanto sulla gestione previdenziale non sono le pensioni regolari ma quelle assistenziali, di invalidità, che gravano per oltre 160 miliardi !!! E la spesa assistenziale è una voragine che appesantisce il bilancio previdenziale di INPS, il quale dovrebbe essere gestito e contabilizzato separatamente da quello assistenziale, che non dico si debba abolire o ridurre, ma ricollocare nella sua giusta prospettiva si. In pratica i 180 miliardi di trasferimenti statali servono a coprire questa spesa assistenziale e NON la spesa previdenziale che regge bene ed appare in attivo.

I dati esposti sono stati raccolti nel rendiconto di esercizio INPS 2024, che trovate a questo link: https://drive.google.com/file/d/18FomlAsYNsv5k47ko1hfZxFGUCrMDwfE/view?usp=drive_link

Ing. Franco Puglia

1 dicembre 2025

LA VORAGINE INPS E LE PENSIONI DEGLI ITALIANI

Nel 2024, le entrate contributive dell’INPS sono state di circa 284 miliardi di euro, con una crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente. Queste entrate provengono da versamenti previdenziali dei lavoratori dipendenti e autonomi e, per il totale delle entrate complessive, sono integrate da trasferimenti statali. Dettagli sulle entrate:

  • Entrate totali dell’INPS 2024: ammontavano a 573,12 miliardi di Euro.
  • Entrate contributive: Di queste, 284,04 miliardi provenivano da contributi previdenziali.
  • Trasferimenti statali: Altri 180,74 miliardi da trasferimenti correnti dallo Stato. 

Questi numeri, rilevati tramite A.I. di Google, non sono congruenti, però.
La differenza tra le entrate totali dell’INPS e quelle contributive è pari a 289,08 miliardi di €, e tenuto conto dei trasferimenti statali mancano ancora all’appello 109 miliardi di €.
Da dove arrivano questi 109 miliardi di € di entrate in INPS? Il reddito degli italiani nel 2024 dovrebbe essere stato pari a 1.050.25 miliardi di €.
Altre fonti danno un reddito inferiore, comunque superiore a 1000 miliardi.

Se tutti i percettori di reddito avessero pagato la loro quota INPS, pari al 33% del loro reddito lordo, le corrispondenti entrate previdenziali INPS avrebbero dovuto essere pari a 346,58 miliardi di € invece di 284,04, ciò che significa che una parte dei produttori di reddito paga meno contributi INPS di altri, e infatti sappiamo che ci sono alcune categorie a cui vengono applicate aliquote inferiori, a cui dovrebbe corrispondere una pensione inferiore, a parità di reddito, quando entreranno in pensione.
Se INPS avesse incassato 346,58 miliardi di € lo sbilanciamento avrebbe dovuto essere di soli 226,54 miliardi di €, e con i trasferimenti statali di 180 miliardi lo sbilanciamento si sarebbe dovuto ridurre a 45,8 miliardi di € invece di 109.

I pensionati INPS nel 2024 erano 16,3 milioni, per cui ogni pensionato è costato mediamente di 35.160 €. Ma in realtà il valore medio delle pensioni erogate è pari a 22.331 €, quindi la gestione del sistema costerebbe per ogni pensionato 12.829 €, pari al 57,45% della pensione erogata ! Se moltiplichiamo il valore della pensione media per il numero dei pensionati otteniamo 364 milioni di €, una cifra di poco superiore ai 346,58 milioni di € che dovrebbe essere, ma non è, l’entrata previdenziale di INPS.
Ma le entrate INPS sono di soli 284 miliardi, e questo determina una insufficienza delle entrate previdenziali rispetto alle pensioni da erogare, una insufficienza determinata anche dai tanti SCONTI previdenziali fatti dai governi ad alcune categorie, che determinano un alleggerimento del carico contributivo a questi lavoratori, ma a spese di una insufficienza contributiva per pagare le pensioni attuali, oltre che una prospettiva futura di pensione inferiore per questi lavoratori.
Il divario tra stipendi lordi e stipendi netti si deve diminuire, nei limiti del possibile, dettato dal buon senso, alleggerendo la contribuzione fiscale, NON quella previdenziale.
Ma già, meno entrate fiscali per lo Stato significano meno soldi da sperperare nei mille percorsi della spesa pubblica, e allora si mettono in atto sgravi contributivi, riducendo le entrate dell’INPS, e creando un buco tra entrate ed uscite che poi lo Stato deve comunque colmare.
IL SISTEMA INPS VA RIFORMATO RADICALMENTE, e non può continuare ad essere una specie di ammortizzatore sociale, mescolando spesa previdenziale ed assistenziale, riducendo le aliquote contributive, allungando i tempi per l’entrata in pensione e riducendo il valore delle pensioni future. A cosa serve un governo di destra se non è capace di fare pulizia nel sistema INPS?
Tutti i numeri provengono da interrogazioni in rete a cui risponde la ricerca della I.A. di Google. In questo campo è difficile trovare congruenze tra i numeri delle varie fonti, per cui prendete ogni cifra per quel che vale, ma la sostanza del problema resta la stessa.

Ing. Franco Puglia
Milano, 27 novembre 2025