IL SISTEMA IMMUNITARIO E LA FARMACOLOGIA

Sappiamo abbastanza poco del nostro sistema immunitario, una definizione generica che include tutte le strategie di difesa delle nostre cellule dall’aggressione di cellule patogene, di cui, peraltro, il nostro organismo è ricco, anche quando siamo in buona salute, perché il sistema immunitario tiene sotto controllo lo sviluppo dei patogeni, impedendo una loro proliferazione e danni all’organismo. Molte batteri ospiti del nostro organismo sono addirittura indispensabili ad alcune nostre funzioni, servi della gleba impiegati per far il “lavoro sporco” nel nostro corpo: basti pensare all’intestino.
Il sistema immunitario agisce contro tutto ciò che non è in grado di riconoscere come facente parte del nostro organismo, e questo lo induce ad attaccare ogni tipo di contaminazione esterna introdotta nel nostro corpo.
In apparenza, però, il sistema si mobilita contro molecole VIVE, batteri e virus, non contro molecole MORTE, come le molecole dei farmaci. E se ingeriamo dei veleni, cioè molecole inorganiche semplici, non reagisce, ed è compito dei nostri sistemi escretori liberarsene, per via renale ed intestinale.

Sappiamo, però, che questa regola non è assoluta: infatti il sistema immunitario può reagire anche in presenza di agenti estranei inorganici, oppure organici ma non batterici/virali, con quelle che comunemente chiamiamo reazioni allergiche.
In una reazione allergica i corpuscoli che esprimono le difese immunitarie dell’organismo non si mobilitano contro questi corpi estranei, di cui riconoscono la presenza ma che non possono aggredire per via metabolica, non possono cioè MANGIARLI, smembrando la cellula. Ed ecco che, allora, paiono mobilitarsi a casaccio, facendo scompiglio in qualche organo del nostro corpo, che subisce la reazione immunitaria, con manifestazioni a volte lievi ma anche gravi, come lo shock anafilattico, che può anche determinare la morte.

Quando ingeriamo un farmaco qualsiasi introduciamo nel nostro organismo molecole che sono estranee all’organismo, e che quindi il sistema immunitario vorrebbe distruggere, ma non sa come farlo. Alcune di queste molecole sono dei VELENI per i sistemi cellulari, per i batteri, raramente per i virus. La loro diffusione nel sangue colpisce i patogeni impedendo la loro riproduzione (batteriostatici) e determinando la loro morte biologica.
Il farmaco viene espulso dall’organismo attraverso le vie renali/intestinali che sono i nostri spazzini depuratori del sangue. Il tutto senza danni organici apparenti, più spesso, ma non sempre. I “bugiardini” dei farmaci contengono un elenco chilometrico di controindicazioni e di descrizioni di possibili effetti avversi, che quasi mai si verificano, ma talvolta si.
Nessuna di queste descrizioni, però, spiega il rapporto di causa-effetto tra il farmaco e la patologia che potrebbe determinare. E allora come fanno le case farmaceutiche a presumere questi possibili effetti? Per via statistica: su N pazienti che assumono il farmaco in X pazienti insorge una certa patologia, in Y pazienti un’altra, e così via.

Quindi non sappiamo perché il disturbo insorge, ma la Medicina Ufficiale non è mai stata sfiorata dal dubbio che il Sistema Immunitario entri in gioco in questi casi, determinando l’insorgenza della patologia. Non solo: se dei disturbi possono verificarsi in individui SANI a maggior ragione si verificano in individui con una patologia in atto, talvolta ancora silente, che può essere stimolata da sistema immunitario, o in forma attiva o in forma passiva, cioè distogliendo risorse da quella patologia per rivolgerle verso il nuovo venuto farmacologico.

Tutte queste sono mere supposizioni, visto che nessuno ha indagato in questa direzione, che io sappia, e se lo ha fatto non ha scoperto nulla che si possa rendere di pubblico dominio. Il discorso sui farmaci si può applicare a maggior ragione sui vaccini, perché le molecole vaccinali assomigliano molto di più delle molecole dei farmaci a quelle molecole che il sistema immunitario è abituato a riconoscere ed a combattere.
E’ cosa nota che ogni vaccinazione può indurre una temporanea reazione dell’organismo, anche se non necessariamente: febbriciattola, dolenza diffusa, ed altri piccoli disagi temporanei.

Oggi un sacco di gente viene colpita dalle cosiddette “malattie rare”, che tanto rare poi non sono, patologie di cui non si conosce l’origine e tantomeno una terapia.
Vengono spesso definite come patologie di origine autoimmune, volendo significare che il sistema immunitario si rivolge contro cellule “buone” scambiate per “cattive” !
Eppure, a questo mondo, il principio di causa ed effetto è senza eccezione: nulla accade senza una causa, che può essere difficile da individuare.
Questa reazione fuori luogo del sistema immunitario potrebbe spiegare anche i tanti casi di insorgenza di patologie diverse segnalati durante la campagna vaccinale contro il Covid 19 nel 2020, che hanno determinato la nascita del movimento NOVAX, orientato a criminalizzare la tecnica vaccinale, che invece appare corretta, volta ad identificare specifiche molecole virali stimolando la produzione di una risposta immunitaria preventiva, ma l’esercito anticorpale si mobilita a fronte di un nemico assente, se manca il contagio virale, ed in assenza di un nemico esterno non è impossibile che, in qualche organismo le truppe immunitarie si rivolgano verso molecole sbagliate, o che la loro mobilitazione sguarnisca un fronte interno già attivo, dando via libera ad una patologia già in corso ma ancora silente.

Tanti interrogativi, nessuna risposta, ma in questo caso non è il mio compito, bensì quello della scienza medica, che è chiamata ad un salto di qualità.

Ing. Franco Puglia
3 dicembre 2025

UN INTERROGATIVO SU SISTEMA IMMUNITARIO E VACCINI

Farmaci e vaccini vengono assunti per combattere i patogeni, già presenti negli organismi, oppure che possono potenzialmente introdurvisi. I diversi patogeni hanno vie d’ingresso diverse nell’organismo, e si insediano in alcuni organi, ma non in altri. Perché? Non lo sappiamo: constatiamo che ogni specifico patogeno si insedia in organi specifici e distrugge cellule di quegli organi, mentre il sistema immunitario reagisce in quella stessa sede all’aggressione dei patogeni.
Alcuni patogeni si insediano nell’organismo attraverso le vie respiratorie (patogeni polmonari e delle prime vie respiratorie, come stafilococchi, pneumococchi, ecc). Altri attraverso la bocca, l’esofago e l’apparato intestinale, insediandosi nello stomaco o nell’intestino, o negli altri organi dell’addome. Altri ancora attaccano persino la pelle, più spesso limitando a questa la loro azione patogena. Ecc, ecc.
E come reagiamo noi, sotto il profilo terapeutico? Somministriamo al paziente dei farmaci specifici destinati ad agire su bersagli organici precisi, e li somministriamo attraverso la bocca (pastiglie varie) oppure attraverso il sangue (iniezioni intramuscolari o endovenose).
Meno spesso attraverso la pelle (pomate e simili) oppure per via aerosolica. Sappiamo che tutti i farmaci hanno effetti collaterali sull’organismo, perché le loro molecole chimiche si diffondono nel sangue e raggiungono potenzialmente qualsiasi organo, con effetti anche indesiderati. Pur sapendolo i medici li prescrivono e noi li assumiamo, scegliendo tra un pericolo certo e presente ed uno ipotetico e futuro. Ma perché la Medicina usa questi metodi di somministrazione di farmaci e vaccini invece di inseguire le medesime vie e forme di ingresso dei patogeni? Io non lo so.
Una logica elementare vorrebbe che, se gli pneumococchi entrano da naso e gola, e non dall’esofago, anche i farmaci dovrebbero seguire il medesimo percorso. E così via negli altri casi.
Gli effetti collaterali dei farmaci sono quasi sempre correlati alla loro penetrazione in organi non bersaglio, attraverso la diffusione nel circolo sanguigno. Il sangue circola ovunque e comunque, quale che sia il punto di somministrazione di un farmaco, ma non allo stesso modo. Infatti in alcuni casi si usano iniezioni endovena, anziché intramuscolari, e viceversa.
E veniamo al sistema immunitario: questo è presente ovunque nell’organismo e si attiva là dove incontra un patogeno o elementi estranei a quella parte del corpo. Dobbiamo distinguere tra i patogeni, che sono molecole organiche a DNA, quindi VIVE, ed i farmaci, che sono molecole morte, prive di DNA. Il sistema immunitario, di norma, aggredisce i patogeni, non le molecole chimiche, che vengono eliminate per quanto possibile attraverso reni ed intestino. Esistono tuttavia casi di reazioni immunitarie avverse a molecole puramente chimiche, le allergie, reazioni il cui sviluppo non è prevedibile ed è strettamente individuale.
Ora, cosa accade quando iniettiamo un qualsiasi vaccino in un organismo, in genere per iniezione intramuscolare negli avanbracci?
Le molecole del vaccino, con DNA o RNA, circolano nell’organismo, al di fuori della zona bersaglio dove potrebbero insediarsi i patogeni che vogliono combattere; raggiungono anche quelle, ma non solo quelle. I fagociti scatenati dal sistema immunitario aggrediscono queste molecole e le disgregano, diciamo che se le mangiano, e questo accade presumibilmente ovunque nell’organismo. Il sistema immunitario mantiene una MEMORIA dell’accaduto, e sviluppa immunoglobuline specifiche, idonee a distruggere questi patogeni, se dovesse incontrarli. Ma DOVE si insediano queste immunoglobuline?
Non possiamo saperlo. Sappiamo che questi meccanismi funzionano, ma non COME funzionano. Se potessimo dirigere il loro operato vorremmo che si insediassero nelle aree specifiche in cui sono specializzate, dove i patogeni che possono combattere dovrebbero presentarsi, ma non altrove. Non possiamo farlo.
I residui dei farmaci che il circolo sanguigno non riesce a trascinare via e ad espellere attraverso i reni possono restare anche a lungo negli organi, provocando dei danni.
E le molecole dei vaccini? E le immunoglobuline prodotte?
Non lo sappiamo, e non ricerchiamo la loro specifica presenza in organi specifici. Gli esami del sangue si fanno su dei prelievi di sangue venoso generico, che ha attraversato tutto l’organismo.
Alcune vaccinazioni infantili obbligatorie (Morbillo) e quelle anti Covid 19 hanno scatenato il movimento d’opinione definito NOVAX, che ha denunciato una quantità di effetti avversi anche gravi, non verificabili come rapporto di causa-effetto. Sono tutt’altro che allineato alle loro fantasiose teorie e fobie, e sono reduce da poco dell’ennesima vaccinazione anti-influenzale e Covid di stagione, che non mi ha mai indotto reazioni avverse percepibili.
Ma quelle NON percepibili? E l’interrogativo riguarda non soltanto i vaccini ma anche i farmaci. Io ho da decenni i denti giallastri a seguito della prolungata e frequente assunzione di Bismocetina, nella mia infanzia, un farmaco a base di Bismuto (un metallo pesante e velenoso come il piombo) largamente usato all’epoca come antibiotico per le tonsilliti.
Soltanto in seguito ho appreso che il Bismuto si insediava nei tessuti ossei, e diventava evidente nella colorazione dei denti !
Lo tolsero tardivamente dal commercio, come molti altri farmaci.
Le case farmaceutiche si cautelano descrivendo infiniti effetti collaterali possibili dei loro farmaci, anche quelli più improbabili, per mettersi al sicuro, ma quante indagini SERIE vengono svolte per capire i meccanismi d’azione indesiderati di questi farmaci?
Alcuni si scoprono a distanza di decenni, come per il Cortisone.
Tutto questo dove ci porta? Da nessuna parte purtroppo, perché le case farmaceutiche continueranno a fare quello che fa loro COMODO, in chiave produttiva, e non quello che salvaguarda la salute umana, non solo nell’immediato della terapia, ma anche in prospettiva. Queste reagiscono alle informazioni provenienti dal mercato su base statistica, e se l’epidemiologia supera livelli allarmanti sospendono la produzione, ma non significa che abbiano indagato sulle cause profonde dei danni biologici indotti.

Questa resta una riflessione, indotta dall’aggravamento della mia dolenza muscolare già presente PRIMA di vaccinarmi, forse aggravata in questi giorni dalla modesta reazione vaccinale, ma il dubbio nasce dal fatto che i vaccini toccano il sistema immunitario ed i miei problemi neuromuscolari potrebbero avere una causa immunologica o genetica che ancora non sono riuscito a scoprire in me, ma che è presente in moltissimi pazienti che soffrono di problemi analoghi. Insomma, cosa accade quando interferiamo con i nostri poco conosciuti meccanismi biologici?
Ai posteri l’ardua sentenza ….

Ing. Franco Puglia
28 ottobre 2025