La viabilità milanese : problema irrisolto di sempre, volutamente.

La viabilità in un ambiente urbano significa :

  • vie di comunicazione
  • strumenti di comunicazione

Gli strumenti sono pubblici e privati. Le vie di comunicazione sono sempre pubbliche, ad uso esclusivamente pubblico o misto. La politica, o meglio le ideologie su cui si fonda, sono orientate e favorire lo sviluppo dell’uno o dell’altro impiego di strumenti e vie di comunicazione: il pubblico oppure il privato.
A Milano, almeno negli ultimi 70 anni, la Pubblica Amministrazione ha fatto del suo meglio per ostacolare la circolazione degli automezzi privati, favorendo quella dei mezzi pubblici.
Il tutto con pessimi risultati. Cosa funziona a Milano ?

  • Le linee metropolitane, perchè hanno corsie di transito riservate e senza ostacoli
  • E poi ? Niente altro

Cosa NON funziona a Milano, o funziona male ?

  • Le linee pubbliche di superficie, elettriche (tram, filobus) o meno. Perchè ? Perché più spesso NON dispongono di corsie di transito riservate e perchè sono costrette a sostare agli infiniti incroci, oltre che alle soste di salita/discesa passeggeri. Tempi di attesa lunghi e velocità media da lumaca.
  • Il trasporto veicolare privato, perché gli automezzi in circolazione sono tanti, le strade sono strette, gli incroci infiniti, la sosta quasi impossibile.
  • Le vie ciclabili, per carenza di ciclisti, perchè queste vie ciclabili sono frammentate, e non consentono percorsi “ragionati” che costituiscano una rete ciclabile funzionale e funzionante. Inoltre, “quanti” cittadini sono in grado di usare il mezzo, quanti ne hanno uno, quanti dispongono di un ricovero sicuro per il mezzo ?

Ma Milano dispone di VIE DI COMUNICAZIONE razionali e ragionate ?
Molto poco, nonostante qualche miglioramento in alcune aree. Perché ?

  • Il territorio municipale è piccolo, in rapporto al numero di abitanti e di pendolari
  • Le strade sono strette ed ingombre di automezzi parcheggiati ai lati
  • Le arterie di comunicazione sono poche e le alternative viabilistiche scarse, anche perchè precluse da un sistema di sensi unici studiato forse 40 anni fa con lo scopo di rendere difficili i percorsi alternativi, per “scoraggiare” l’uso degli automezzi privati.
  • Le vie di accesso automobilistico alla città dalla periferia sono ostacolate dai soliti incroci, mentre dovrebbero condurre ad aree di sosta periferica con rapidi e frequenti collegamenti pubblici a zone di sosta dedicate, economicamente sostenibili da chi deve accedere alla città per motivi di lavoro.
  • Le circonvallazioni milanesi sono vie di transito per mezzi pubblici e privati molto lente, perchè frammentate da infiniti incroci, semaforici o meno, alcuni dei quali evitabili ridisegnando la mappa viabilistica della circolazione, cosa mai tentata, che potrebbe venire prodotta da un programma di calcolo opportunamente progettato. In altre città europee molti incroci sono stati sostituiti da sottopassaggi. Da noi no.

Le risposte dell’Amministrazione Comunale :

  • Nessuna sostanziale modifica dell’assetto viario per il trasporto su gomma
  • Proliferazione di piste ciclabili frammentate e senza un apparente piano strategico, col risultato di un utilizzo men che minimale.
  • Display alle fermate autobus/tram che almeno segnalano il tempo di attesa presunto
  • Assenza di costruzione di parcheggi sotterranei o sopraelevati per togliere dalla strada gli automezzi in sosta prolungata.
  • Assenza di aree di sosta libera, ma breve, come era possibile in passato con il “disco orario”
  • Esperimenti falliti o mal condotti di sincronismo semaforico sulle grandi arterie di circolazione, per far trovare segnale verde ai mezzi pubblici in avvicinamento.
  • Introduzione di telecamere per controllo della velocità dove sia facile sforare i 50 km/h
  • Un discutibile tracciato della linea MM4 al posto di un tracciato circolare che tenesse conto della natura viabilistica della città offrendo una via di trasporto efficiente alternativa
  • Un piano di recupero degli scali ferroviari milanesi che non prevede di rimuovere l’ostacolo fisico che questi costituiscono alla viabilità urbana, privata ma anche pubblica, preoccupandosi soltanto di soddisfare scoperti interessi economici di FS Sistemi Urbani.

Queste considerazioni sono datate Settembre 2017. Cosa è cambiato IN MEGLIO da allora? Nulla in assoluto. E se la Giunta al potere dovesse venire confermata, potrà solo peggiorare, e se cambiasse la maggioranza politica, non è affatto scontato che finalmente si assista ad una rivoluzione.

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