
Riflettendo su quanto sta accadendo a livello globale e dando un ragionevole peso alle paranoie europee ed all’invadenza globale della Cina, forse la soluzione da adottare è quella che già adottarono gli europei nei secoli scorsi, con la navigazione verso il Nuovo Mondo, le Americhe, territori da colonizzare per ricostruire laggiù ciò che nella vecchia Europa appariva impossibile.
Bene, forse è giunto il momento di riprendere e rinnovare quell’esperienza: non per me, per limiti d’età, ma per il mondo dei giovani senza speranza.
Il Nord Africa, e l’intero continente africano, sono ai nostri piedi.
Gli africani vogliono venire in Europa? Si accomodino, aiutiamoli ad emigrare in massa, ed andiamo a rimpiazzarli nei loro paesi d’origine, dove lo spazio per ricostruire un mondo nuovo esiste ancora, dove si possono reinventare le regole del gioco, a condizione, naturalmente, di spazzare via tutto l’esistente, popolazioni comprese.
Lo fecero gli anglosassoni e gli spagnoli nei secoli scorsi; si può rifare, ed anche in maniera meno cruenta, aprendo le porte di quello che per gli africani è il paradiso sperato, e che loro finiranno di trasformare in un inferno.
In Nord Africa abbiamo il petrolio ed il gas naturale, cioè tutta l’energia che serve per costruire le civiltà, senza le paranoie europee che ci conducono al suicidio programmato.
Ancora per poco tempo disponiamo dei saperi necessari per ricostruire una civiltà tecnologica proprio la dove l’energia costa poco ed è disponibile in abbondanza.
Un’energia da conservare, da amministrare saggiamente, lasciando ad altri il piacere del ritorno all’età della pietra.
Gli ecologisti potranno sempre riscaldarsi con le pelli d’orso, animali già presenti in alcune foreste alpine ma di cui si può incentivare lo sviluppo, portando alla produzione di “pellicce rinnovabili” , con ogni nuovo animale “sacrificato per il progresso ambientale”.
Bisogna spopolare il Nord Africa, ripopolarlo con gli europei senzienti che restano e costruire un mondo nuovo, senza Islam, naturalmente: quello lasciamolo ai nuovi afro-europei.
Un mondo nuovo che guarda verso sud, verso le terre ancora in parte selvagge ma ricche di materie prime, strappandole alla voracità cinese, anche con le armi, se necessario.
Si, non si potranno evitare spargimenti di sangue e pulizia etnica, forse, ma la storia umana è costellata da processi evolutivi di questa natura. Ci sarà un ricambio etnico: i bianchi si sposteranno in Africa ed i neri si sposteranno verso nord, ciò che inizialmente produrrà anche una crescita culturale in queste popolazioni, dall’esito imprevedibile.
Poi, nel quarto millennio, chissà, forse faremo i percorsi al contrario, ma questo è nelle mani del destino.
Ing. Franco Puglia
su “Scherzi a parte”
21 aprile 2023