UNA TEORIA SULLE POLVERI SOTTILI IN CITTA’

Noto ormai da parecchio tempo che la carrozzeria delle auto parcheggiate per le strade non è molto sporca, soprattutto non è sporca di polvere nera. I famigerati PM10 e dintorni, sino a PM2.5, sarebbero polvere nera prodotta dagli scarichi di carburante incombusto dei motori a combustione di idrocarburi, cioè polvere di carbone, nero fumo.
Quando rientro a casa dalle passeggiate col mio cane gli pulisco sempre le zampe, perché sono sporche, e siccome è un cagnolino di casa che riposa anche sul divano, mi piace che sia pulito.
Ma le sue zampe NON sono sempre sporche allo stesso modo, sebbene le passeggiate che fa siano più o meno sempre quelle, sui marciapiedi ed i prati dei dintorni.
Dopo una pioggia, le sue zampe, in genere, sono abbastanza pulite, e misuro la quantità di sporco nero con la spugnetta con la quale le pulisco. Dopo alcuni giorni di secco, in assenza di pioggia, le zampe iniziano a sporcarsi, sempre di più, ed in questi giorni sono sempre nere, perché la sua peluria infradito cattura molto bene questo materiale nero.
Nerofumo, carbone. Ma sulle carrozzerie delle auto ne vedo poco.
E se piove un poco la situazione al suolo migliora visibilmente, anche in funzione della quantità di pioggia che cade e dilava.

Ora: è vero che gli scarichi delle auto sono a pochi cm di altezza dal suolo, ma sono scarichi gassosi CALDI, che escono con una certa velocità, ed i fumi caldi salgono, non si depositano al suolo.
Da qui gli allarmi per la nostra respirazione in città.

Ma quello che vedo io, invece, quello che raccolgo ogni giorno con le zampe del mio cane è nerofumo al suolo, e solo al suolo, non un metro sopra il livello del suolo. E allora?
Chi riesce a sporcare il suolo di polvere nera così efficacemente?
Chi se non gli pneumatici delle auto ed i ferodi dei freni a disco?
Gli pneumatici sono neri perché nella vulcanizzazione della gomma si mette carbone in polvere sottile. Quindi, se questo è vero, usare in città auto elettriche, ma con pneumatici di gomma e normali freni, non cambia di una virgola la situazione.

E’ da un pezzo che sospetto questa cosa e me ne sto convincendo sempre di più. Naturalmente, in questo caso, non ho prove, come nel caso di CO2 e clima, ma un fondato sospetto si.
Se si volessero fare accertamenti, si potrebbero analizzare le polveri nere al suolo: quelle degli scappamenti delle auto NON contengono zolfo, mentre quelle degli pneumatici si.
Dal contenuto di zolfo, quindi, si potrebbe determinare l’origine di questi residui. Le polveri nere a terra, con clima secco, possono anche sollevarsi in aria, sospinte da correnti di varia origine, come tutte le polveri di questo mondo. I nostri “scienziati”, gli stipendiati di ARPA, hanno mai fatto questo tipo di ricerca? Io credo di no.

Ing. Franco Puglia
27 dicembre 2023

TERRORISMO ISTITUZIONALE

E’ estate nell’emisfero boreale del pianeta e, come sempre, il clima si arroventa, letteralmente, perché delinquenti abituali, e più spesso, forse, gli stessi individui, danno sfogo alle loro pulsioni patologiche appiccando incendi, ovunque la vegetazione secca e l’assenza di precipitazioni favorisca lo sviluppo degli incendi.

Ma che rapporto c’è tra questi incendi ed i mutamenti del clima planetario? Nessuna relazione, perché i piromani ci sono sempre stati, anche nei secoli scorsi, forse non quanti ai giorni nostri, perché la nostra disgraziata società favorisce anche la diffusione pervasiva della follia.
La vegetazione secca è NORMALE nella stagione estiva, senza scomodare alcun cambiamento del clima, ma una certa politica, e certe istituzioni, ONU in testa, cercano di sfruttare in maniera criminale ogni circostanza per avvalorare una tesi pseudoscientifica che vacilla ogni giorno di più, quella del clima che cambia ad opera dell’uomo.

La tesi dell’ONU, avvalorata da studiosi in cerca di facile fama e denaro, è quella ben nota ormai dei gas serra, CO2 in testa, anziché in coda. Le tempeste che ogni anno, da sempre, si abbattono sull’emisfero boreale, ma anche su quello australe, ma ben diverse, vengono sfruttate per tentare di consolidare una tesi che non ha riscontri scientifici, ma che è fondata su percezioni di massa e modelli matematici di ricercatori prezzolati.

Ultima in ordine di tempo, e di insolita violenza, la tempesta che si è abbattuta su Milano, devastando alcune zone della città, abbattendo alberi, sfondando vetrate. Di insolita violenza, ma non priva di precedenti, di cui qualcuno a mia non così remota memoria.
Peccato che queste tempeste si siano sviluppate mentre nell’Italia del nord ed in Europa le temperature sono insolitamente fredde per il mese di luglio, in contraddizione con la tesi consolidata del riscaldamento globale, che globale non è.
Certo, al sud le temperature hanno battuto ogni record verso l’alto, sostenute dai venti africani di un anticiclone che ormai si affaccia quasi ogni estate sulle sponde nord del Mediterraneo.

In questa estate del 2023 le temperature in montagna, salvo pochi giorni, sono state molto più fresche degli ultimi anni, riportandomi ad epoche estive consegnate al libro dei ricordi, decenni orsono.
La CO2 è andata anche lei in ferie, al mare, abbandonando le Alpi per rifocillarsi sulle spiagge siciliane?

Il ritornello dei cambiamenti climatici è ormai assillante sui Media: e allora? Perché mai il clima del pianeta NON dovrebbe cambiare?
E’ mutato radicalmente nel corso di milioni di anni, portando all’estinzione intere specie di animali, trasformando aree verdi rigogliose di vegetazione in aridi deserti sabbiosi (tutto il nord Africa) ma adesso, perché lo dice l’ONU, il clima dovrebbe restare immobile, e temperature, piovosità, e quant’altro dovrebbero obbedire a comandamenti umani.
Tutto questo è diventato vieppiù INTOLLERABILE !
Fermate l’ONU, sciogliete questa inutile quanto costosa e ormai dannosa organizzazione che in tutta la sua storia non ha mai saputo o potuto fermare una guerra, suo compito principale, limitandosi ad impinguare le tasche di una pletora di burocrati e dei loro collaboratori, occupandosi in tempi recenti di qualcosa che supera alla grande i suoi limiti istituzionali, perché l’ONU non rappresenta il governo del mondo.

REAGITE, REAGITE, REAGITE, in ogni forma civile possibile.

Ing. Franco Puglia