
Infuriano ancora i commenti sulla vicenda di quella povera ragazza massacrata da un coetaneo, e mai una tragedia simile ha avuto tanta risonanza. Così tutti si sono scatenati in diagnosi sulla natura dell’aggressore, dai commentatori di rete, ai Media, alla politica.
Io non voglio parlare di questo fatto specifico, ma della NATURA UMANA, e di come possa presentarsi ed esprimersi in funzione delle circostanze.
Visto che la riflessione nasce da un fatto di sangue, una premessa mi pare tuttavia utile: chi uccide potendone fare a meno, e non motivato da vendetta per un altro fatto di sangue, o da interessi economici soverchianti, o per mestiere, essendo un criminale di professione, oppure un militare, a mio parere è PAZZO, ma questo non deve significare che vada trattato in maniera diversa da un assassino non ritenuto tale.
Se non uccidi per i motivi che ho elencato, fai una PAZZIA, perché razionalmente dovresti sapere quanto improbabile sia farla franca e quanto il prezzo da pagare sia sproporzionato all’obiettivo. Chi NON è pazzo, valuta razionalmente i pro ed i contro di una azione, ed agisce di conseguenza.
Questi pazzi, però, non vanno PERDONATI dalla Giustizia, ma trattati come qualsiasi altro criminale. Quindi nessuna perizia psichiatrica: un pazzo che uccide, se non si può consegnare al boia, si mette in galera a vita. Punto.
Ma CHI sono questi PAZZI? Sono milioni di persone, maschi e femmine, e non tutti uccidono. La PAZZIA di un’azione in cosa risiede? Nella sproporzione tra il rischio personale ed il beneficio atteso. Non significa che non si possano assumere dei rischi, anche per puro piacere, ma conta la dimensione del rischio. Cosa induce al rischio, anche eccessivo?
Il narcisismo, e l’incapacità psichica di pesare il rischio e di valutare l’opportunità di assumerlo. Ci sono giovani che si buttano con le ali di Icaro; molte volte la fanno franca, ma prima o poi si schiantano. Narcisismo ed infantilismo.
Questi comportamenti sono frequenti nei più giovani: farsi i selfies in condizioni pericolose, fare acrobazie spericolate dove puoi romperti l’osso del collo, ecc, ecc. Un elenco infinito. Motivati da? Narcisismo, autogratificazione, ammirazione dei coetanei, che poi li emulano, ecc.
Giovanissimi, quindi immaturi. Ma quando hanno 40 anni o più? Non cambia nulla: i narcisisti non hanno età. La maturità dovrebbe condizionare e reprimere la pulsione narcisistica, ma non sempre ci riesce: molti esseri umani NON MATURANO MAI, e sono soggetti da cui stare lontano, senza scomodare le pulsioni omicide: si possono fare danni in tanti modi.
Le donne sono narcisiste per definizione, ma questo atteggiamento ha una sua funzionalità biologica, non è stravolto dal testosterone maschile e, di fatto, raramente produce danni.
Il narcisismo maschile, invece, è MOLTO pericoloso, per se e per gli altri.
Un nome per tutti? Adolf Hitler, ma che dire di Napoleone Bonaparte, o di Mussolini?
Ma il narcisismo è biologicamente predeterminato? Non lo so, ma non credo.
Se non lo è, e si manifesta, significa che qualcuno ha aiutato il suo sviluppo; su chi ricadono i maggiori sospetti? Sulla famiglia, come sempre, perché l’ambiente esterno, dalla scuola ai compagni di studi, agisce più spesso in senso opposto, come moderatore di pulsioni narcisistiche.
Ma perché i genitori inducono nei figli un atteggiamento narcisistico? Per formazione culturale propria, perché cercano nei figli la propria autorealizzazione, perché i figli debbono riuscire là dove loro hanno fallito, perché la cultura di cui sono permeati concede tutto ai pargoli, che non vanno mai puniti, men che meno con uno schiaffo, vanno compresi, perdonati, lasciati esprimere, ecc, ecc, cosa che li trasforma potenzialmente in dei selvaggi arroganti, se la loro natura biologica è già favorevole a questa inclinazione.
I genitori, da decenni, sono stati formati in una cultura dominante che ha reagito a quella diametralmente opposta dell’epoca fascista. Bene buttarsi alle spalle quell’epoca buia, infarcita di autoritarismo, ma la sponda opposta non è migliore, perché abolendo ogni vincolo produce la disgregazione personale e sociale.
Su queste basi non stupitevi più di nulla.
Ing. Franco Puglia
22 novembre 2023
