
Per una persona intelligente dovrebbe essere impossibile non schierarsi a fianco del popolo ucraino, e non riconoscere per quello che è la realtà dell’aggressione russa all’Ucraina. Eppure ci sono migliaia di sostenitori filorussi che sostengono il killer del KGB che risponde al nome di Vladimir Putin.
Essere al fianco degli ucraini, almeno col cuore, non implica tuttavia che non si possa capire le ragioni, ma sarebbe meglio dire i torti, della posizione russa.
Putin, ed il suo entourage, provengono dal disfacimento dell’URSS, che era un impero comunista esteso da est a ovest, dalla Siberia all’Ungheria. Con Gorbaciov l’impero crollò come un castello di carte, perché era fragile nelle sua fondamenta, vuoi perché fondato su un’ideologia economica fallimentare, vuoi perché aveva la pretesa di imperare da Mosca su una varietà di popoli e di condizioni di vita, e di risorse economiche le più diverse.
Una follia, quella di tutti i sogni imperiali che la Storia ha registrato.
Oggi questi uomini, rifiutando l’insegnamento della Storia, sperano di ridare vita al passato, ricostituendo una URR (Unione delle Repubbliche Russofile) con l’annessione diretta o il controllo indiretto dei paesi all’epoca sotto l’URSS.
L’Ucraina non poteva che essere la vittima designata di questo disegno imperialistico, perché molto vicina a Mosca per ragioni storiche, importante per ragioni economiche e strategica perché si frappone tra Mosca ed il Mar Nero.
Una politica intelligente da parte di Mosca sarebbe stata quella di portare la Russia a stringere un patto d’acciaio con l’Ucraina, ma su basi democratiche, costruendo una regione euro-orientale di grande interesse economico capace di restituire all’area quel peso geopolitico che sembra tanto mancare a Putin. Infatti non c’erano venti di guerra da Mosca durante la presidenza di Yanukovich, fedele a Mosca e subordinato ai voleri del Cremlino. Peccato che il duopolio Russia-Ucraina con Yanukovich non fosse paritetico, ma subordinato al regime moscovita. Da qui l’ascesa di Zelensky, inaspettato interprete di una sorta di rivoluzione ucraina. E visto l’atteggiamento di Mosca, quella prospettiva cadeva inevitabilmente. All’inizio Putin pensò di eliminare Zelensky riportando in sella un equivalente di Yanukovich, ma il piano fallì. Restavano soltanto le armi, e ancora una volta Putin sottovalutò la capacità ucraina di resistere e la sua volontà assoluta ed inalienabile di non dipendere da nessuno se non da se medesima.
Senza l’Ucraina il progetto russo si dissolve come neve al sole. Ecco perché Putin sta investendo tutte le sue risorse nel tentativo di sottomettere Kiev una volta per tutte, aprendo la strada all’espansione del suo progetto imperiale. Io credo, per quello che mi è dato di sapere, che le basi negoziali con Mosca sin qui esplorate non ci siano. Donald Trump e la sua corte non hanno abbastanza intelligenza per capire come muoversi in un contesto tanto difficile, e si stanno muovendo come elefanti in cristalleria, cercando di blandire Putin, una strategia assurda con un tale uomo, che apprezza le blandizie, ma le considera come una approvazione esplicita del suo agire.
Questo conflitto ha due soli sbocchi possibili che non siano tragici per l’Ucraina:
1. Mettere in ginocchio la Russia, militarmente, cosa che richiede un ben diverso presidente USA ed una Europa coesa ed in sintonia su una strategia di difesa aggressiva direttamente nei cieli ucraini, se non ancora sul terreno di combattimento.
2. Offrire alla Russia una via d’uscita che soddisfi l’orgoglio moscovita con un progetto di integrazione russo-europea, certamente appoggiato dagli americani, che restituisca ai russi la sensazione di avere un ruolo di primo piano all’interno di questo progetto, sacrificando la sua amicizia con la Cina, che è quanto vorrebbero gli americani. Inoltre è fondamentale che la regione del Donbass che si affaccia sul Mar Nero abbia una sua identità autonoma da mosca come da Kiev, e possa svolgere un ruolo di collante e di tramite dei movimenti economici tra l’Europa dell’Est ed il Mar Nero, cosa fondamentale per Mosca.
Diversamente lo spargimento di sangue continuerà da entrambe le parti sino all’esaurimento delle forze, ed occorre ricordare che tanto gli USA che l’Europa non sono in grado di sopportare a lungo uno sforzo bellico senza prospettive.
Ing. Franco Puglia
4 dicembre 2025
