I MECCANISMI DELLO SCAMBIO TERMICO NELLA MATERIA

Esistono tre meccanismi distinti per cui si può verificare uno scambio di calore tra corpi diversi: CONDUZIONE, CONVEZIONE ed IRRAGGIAMENTO.
Secondo le situazioni, uno dei tre meccanismi può avere un’influenza predominante sugli altri ma questo non esclude che molto spesso si trovino tutti e tre contemporaneamente presenti.

CONDUZIONE: scambio di calore tra corpi (o parti dello stesso corpo) aventi temperatura diversa, senza alcun movimento di materia. Prendiamo per esempio una parete di spessore “s” e di superficie “S”: nella faccia della parete interna misuriamo una temperatura ambiente di +20°C, mentre nella parte esterna, misuriamo -3°C. L’intensità del flusso termico che attraversa la parete è proporzionale alla differenza di temperatura (dt = ti – te) tra le due facce della parete e dipende dalle caratteristiche di quest’ultima.
Il flusso sarà tanto più intenso quanto maggiore sarà la superficie della parete, quanto minore è il suo spessore e quanto più permeabile al flusso termico è il materiale della parete (coefficiente di conducibilità K). Il coefficiente di conducibilità termica dipende dalla natura dei materiali: sono buoni conduttori i metalli, cattivi conduttori le sostanze non metalliche, pessimi conduttori i liquidi in genere e soprattutto i gas, per esempio l’aria.
Possiamo concludere con una formula riassuntiva della conduzione: Q=K x S x (ti-te) / s

CONVEZIONE: questo meccanismo si produce quando c’è uno scambio di calore tra un elemento solido, liquido o gassoso ed un altro fluido a temperatura più bassa.
Infatti, in questo meccanismo, oltre ad un flusso di calore, troviamo anche un effettivo movimento meccanico di materia fluida, che da vita a dei moti convettivi.
Essi possono essere dovuti al fatto che gli strati più caldi di un fluido tendono a dilatarsi, e ad acquistare perciò una densità inferiore rispetto a quella degli strati più freddi.
Quindi, se i due fluidi a temperatura diversa hanno la stessa densità, il fluido caldo (più leggero) tenderà a salire verso l’alto, mentre quello freddo (più pesante) tenderà ad andare verso il basso. I moti convettivi possono anche essere determinati da differenze di pressione del fluido tra due punti distanti tra loro: le due pressioni tendono ad uniformarsi, trasferendo materia, portando il fluido ad assumere ovunque la medesima densità.

IRRAGGIAMENTO: Esiste un terzo meccanismo che, a differenza degli altri due, non richiede la necessaria presenza di materia. Infatti, tutti i corpi caldi emettono particolari radiazioni (raggi infrarossi) che si possono trasmettere anche attraverso il vuoto; se questi raggi colpiscono un corpo più freddo di quello che li ha generati, vengono in parte assorbiti e si produce in questo modo uno scambio termico. La quantità di calore trasmessa per irraggiamento da un corpo caldo è fortemente influenzata dalla sua temperatura, dalla natura del corpo stesso (emissività, da 0 a 1) e dalla natura della superficie del corpo assorbente più freddo. Superfici porose e annerite assorbono infatti per intero la radiazione incidente, mentre superfici bianche o speculari la riflettono in gran parte.
La quantità di energia che una molecola può irradiare è proporzionale alla quarta potenza della temperatura assoluta T, espressa in gradi Kelvin, attraverso un coefficiente denominato costante di Stefan-Boltzmann, Ksb pari a 1,380649 x 10-23 Joule / °K . .

Per una massa solida conta anche la superficie radiante S, l’emittanza Em, cioè l’attitudine ad irradiare energia, che può assumere valori tra zero ed uno (corpo nero) ed il tempo. Nell’unità di tempo quindi la potenza irradiata da un corpo nero è W = S x Em x Ksb x T4 . Stante il valore di Ksb, dovremmo portare un corpo nero di superficie unitaria a 1.000.000 °K per irradiare 13,80649 Watt di potenza termica. A temperature più basse la potenza termica trasmissibile crolla, ed entra in gioco la superficie radiante o la massa radiante, che assume un peso prevalente nello scambio termico.
Detto questo, immaginate se è mai possibile che nel clima del pianeta lo scambio termico tra la sua superficie e l’atmosfera possa mai prevedere un significativo trasferimento termico dall’atmosfera verso terra, visto che l’atmosfera, a tutte le quote, presenta temperature inferiori a quelle del suolo, e se anche fossero superiori parliamo di temperature inferiori a 300°K, quindi con una potenza radiante unitaria infima. Quindi un trasferimento di calore significativo implica una MASSA significativa; in atmosfera, a tutte le quote, il 99% del gas atmosferico è costituito da ossigeno ed azoto, e la CO2 è presente solo nello 0,042%.
Che contributo potrebbe mai dare quel misero 1% che resta, quali che siano le sue caratteristiche? Nessuno.

L’ATMOSFERA NON PUO’ RISCALDARE LA SUPERFICIE DEL PIANETA PER VIA RADIANTE, PERCHE’ LE LEGGI DELLA FISICA GLIELO IMPEDISCONO.

Può farlo soltanto trasferendo fisicamente, PER CONVEZIONE (venti e correnti d’aria) aria calda o fredda da un territorio ad un altro, e nulla più. L’atmosfera opera soltanto come ritardante del raffreddamento del pianeta nelle ore notturne, perché oppone alla superficie del pianeta una massa d’aria a temperatura lentamente decrescente verso lo zero assoluto del cosmo, invece di esporla direttamente al vuoto cosmico. I fenomeni climatici TUTTI sono determinati dall’interazione termodinamica tra la superficie planetaria e l’atmosfera, entrambe riscaldate dall’irraggiamento solare diurno, e dai fenomeni dinamici che si attivano in atmosfera a causa delle differenti condizioni di temperatura nei vari punti del pianeta, che determinano gradienti di pressione, correnti d’aria anche vorticose, trasporti di masse d’aria fredde e calde, ed interazione con il vapore acqueo atmosferico che, grazie alle caratteristiche della molecola, può condensare in acqua piovana o gelare in neve o grandine. L’effetto serra dell’atmosfera NON ESISTE ed i GAS SERRA tanto meno. Smettiamola di condizionare la nostra vita alla produzione di CO2 indotta dall’impiego dei combustibili organici, carbone, petrolio e gas naturale.

Ing. Franco Puglia

8 Novembre 2024

LA QUANTITA’ FA LA DIFFERENZA

Calore specifico dei gas atmosferici

Gas atmosfericoCalorespecifico

Cal/g x °CJoule/Kg
Vapore acqueo0,4641.941,00
Anidride carbonica0,199832,61
Ossigeno0,2911.217,54
Azoto0,2441.020,89
Idrogeno3,40914.263,25
Metano0,5282.209,15
Argon0,125523,00
1 Cal = 4,184 Joule

1. Il calore specifico è una caratteristica della molecola ed indica la quantità di energia assorbita capace di elevare la temperatura della molecola di un grado centigrado, o altra unità di misura della temperatura. Questa quantità di energia è INDIPENDENTE dalla forma in cui viene trasferita alla molecola, cioè se per conduzione, convezione o irraggiamento.
2. I gas sono tutti SOLUBILI tra loro, cioè molecole diverse possono mescolarsi indistintamente. Si possono creare stratificazioni di molecole aventi peso specifico diverso, ma solo in condizioni di assoluta quiete, cosa che non esiste nella troposfera, se non in casi eccezionali.
3. In un volume di gas tutte le molecole di gas diversi assumono la stessa temperatura. Lo scambio termico è rapido e continuo, per cui nessuna molecola può assumere una temperatura superiore o inferiore a quelle adiacenti. L’atmosfera è composta al 99% da Azoto (78%) e da ossigeno (21%). Il restante 1% è occupato dai restanti gas. Assumiamo che questo 1% sia interamente occupato dalla CO2, in assenza di altri gas.

Prendiamo un contenitore e lo riempiamo con 100 kg di aria nelle proporzioni indicate sopra. Avremo 78 Kg di Azoto, 21 Kg di Ossigeno ed 1 Kg di CO2. Trasmettiamo a questa massa gassosa energia termica nella forma più semplice, cioè per conduzione, riscaldando il contenitore dall’esterno.
La quantità di energia necessaria per fare aumentare la temperatura dell’aria interna di +1°C sarà : 0,199 Cal x 1 Kg + 0,291 x 21 Kg + 0,244 x 78 Kg = 0,199 + 6,111 + 19,032 = 25,342 Cal/100 Kg, ovvero un calore specifico medio di 0,2534 Cal/Kg.

Adesso supponiamo che la fonte di energia sia in grado di trasferire calore SOLTANTO alla CO2, in quel dato intervallo di tempo, mentre Ossigeno ed Azoto non risentono del trasferimento dall’esterno. Gli altri due gas dovrebbero assorbire il calore dalla CO2 portandosi tutti alla stessa temperatura. Per aumentare la loro temperatura di 1°C Ossigeno ed Azoto richiedono 6,111 + 19,03 = 25,141 Cal. Ma la CO2, per assorbire tutte queste calorie, più quelle necessarie ad aumentare la sua temperatura (0,199 Cal) deve avere una capacità di assorbimento termico pari a 25,342 Cal, in quella medesima frazione di tempo, ma visto che il suo calore specifico è quello che è, la sua massa dovrebbe essere 127 volte superiore (25,342 / 0,199), cosa impossibile, oppure il suo contributo termico sarebbe inferiore, riuscendo a riscaldare Ossigeno ed Azoto in proporzione inversa:
0,199 / 25,342 = 0.00785 x 1°C = + 7,85 millesimi di grado, cioè niente.

Ed abbiamo ipotizzato che la CO2 pesi in atmosfera per l’1%, non per lo 0,042 % !!!!

Ing. Franco Puglia – 25 maggio 2024