LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Gentile Presidente Sergio Mattarella,

Chi le scrive è IL CITTADINO ITALIANO, volendo con questo esprimere un sentimento diffuso nel Paese, comune a TUTTI i suoi cittadini, a qualsiasi credo politico appartengano.
La nostra Repubblica, la casa comune di noi tutti appare volgere al crepuscolo, al di la del quale una notte buia e senza luci riempie tutti noi di sgomento.
E’ giunto il momento di reagire con fermezza e con coraggio, imprimendo al Paese una SVOLTA che ci faccia scorgere l’alba di un nuovo giorno.

Fuor di metafora, lei oggi riceverà al Quirinale il presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, che le presenterà le sue dimissioni, stante l’impossibilità registrata, nonostante i suoi innegabili ed innumerevoli sforzi, di proseguire in una azione di governo capace di reggere le sorti del Paese. Le pur legittime e comprensibili aspirazioni personali di Giuseppe Conte, in queste circostanze, sono irrilevanti, come lo sono le posizioni politiche personali di ciascuno di noi.

Da più parti, anche tra esponenti politici, lo sguardo si sta levando verso una soluzione di tipo istituzionale per un “governo di salvezza nazionale”, che fuor di ogni retorica, sintetizza la necessità vitale ed irrinunciabile di una soluzione che non accontenti alcune parti politiche, scontentandone altre, e nel medesimo tempo consenta a tutte di chinare il capo di fronte al superiore interesse della Nazione Italiana.

Le sto prefigurando una soluzione che non vuole essere quella di un “governo tecnico”, ma di un “governo politico di emergenza”, che corresponsabilizzi tutte le parti politiche in un progetto a termine, fondato su pochi irrinunciabili punti, accantonando ogni altra istanza di parte, con l’obiettivo di superare questa difficile fase di transizione, portando il Paese fuori dalla crisi pandemica, ponendo le basi per rivitalizzare le forze economiche sane del Paese, mobilitandole per una ricostruzione di quanto è stato distrutto da questa tragedia che ha coinvolto noi ed il mondo intero. E questo si fa rimuovendo le macerie e costruendo nuove solide fondamenta su cui edificare la casa comune.

Un tale obiettivo richiede PERSONE DI GRANDE VALORE, il meglio che le risorse umane del nostro paese siano in grado di offrire, prestate pro tempore alla politica, capaci di tradurre le parole in fatti, di fronte ad un Parlamento che trovi la forza morale di rinunciare ai narcisismi individuali per rimettersi nelle mani di chi, nel Paese, rappresenta nei fatti la nostra scialuppa di salvataggio. E serve una persona capace di motivare e stimolare una tale squadra di governo, una persona che goda della SUA fiducia, sig. Presidente, e di una fiducia diffusa tra le forze politiche, unitamente ad una statura di rilievo internazionale.
Non disponiamo di molti personaggi di questo calibro, e lei lo sa.
E lei, con la saggezza maturata nel corso degli anni, che i suoi capelli bianchi dimostrano, sa che esiste una persona a cui questo difficile incarico potrebbe essere affidato, cosa che lei già fece, nel passato recente, consapevole del fatto che, in quel caso, si trattava soltanto di un passaggio strumentale, che non rappresentava il vero obiettivo, ma aveva lo scopo di agevolare una diversa scelta, opportuna in quel momento.

Oggi non più: oggi il conferimento dell’incarico esplorativo al Dott. Carlo Cottarelli, che ho il piacere e l’onore di conoscere personalmente, avrebbe un carattere concreto, perché rappresenta la nostra sola opzione democratica capace di raffreddare la rabbia che sta montando nel paese, che per ora cova sotto le mascherine, ma potrebbe esplodere con una violenza che non è imprevedibile. Carlo Cottarelli è persona dal carattere pacato, rassicurante, ma tutt’altro che priva di carattere, e in qualche modo le somiglia.
E’ un uomo di grande esperienza, un uomo che dispone di molte conoscenze, e che potrebbe quindi mettere insieme risorse umane all’altezza del compito difficile che attende un tale governo, dovendo conciliare in assenza di conflitti forze politiche anche molto distanti tra loro verso convergenze necessarie, poche, ma essenziali.

E le cose su cui mettere mano subito, senza ulteriore indugio, le conosciamo tutti, e sono interventi a costo zero, o quasi, perché sono essenzialmente normativi, e riguardano la Giustizia e la Pubblica amministrazione, statale e periferica. I “soldi europei” del recovery fund sono l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno, perché significano altro debito pubblico a carico delle generazioni future ed ulteriore fragilità della Nazione.

La SVOLTA del nostro Paese va attuata partendo da un rigore morale ormai sotterrato, da rimettere in vita, ricostruendo le regole della convivenza civile, sempre più deteriorate, portando per mano il Paese a destrutturare le concrezioni ideologiche ereditate dalla Storia, riaggregando le forze sociali all’interno di una politica nuova, capace di superare i nostri limiti storici per costruire un futuro che, ancora, non è neppure nella fantasia dei cittadini europei, ma che può essere indotto da una nostra resurrezione, riportando l’Italia a quel ruolo di faro di civiltà che è ancora il nostro solo grande retaggio storico di cui andare giustamente orgogliosi.

La supplico, sig. Presidente, si dimentichi della politica, e scelga i suoi concittadini.

Con rispetto.

Ing. Franco Puglia