Chi lo guiderà? Probabilmente la sinistra tedesca, interprete dell’ideologia GREEN, quella che crea energia dal nulla e non ha ancora scoperto che ogni fonte di energia riscalda il pianeta, anche quelle rinnovabili. Ma questo movimento d’opinione, teleguidato da interessi economici transitori, è troppo forte per essere fermato; è un treno in corsa, che deraglierà, ma chi lo ha lanciato su questo binario saprà scendere per tempo. Tutti gli altri, invece …
Nel frattempo i cambiamenti in Europa subiranno una accelerazione; forse, come si dice, verrà meno il tradizionale rigore finanziario tedesco ed il debito pubblico diventerà un’opzione digeribile, anche perché le forze economiche sentono un irrefrenabile bisogno di inflazione, per poter manipolare prezzi e profitti, mungendo la vacca dei consumatori, sempre in un’ottica a breve termine, perché poi quando la vacca muore ….
I Media si sono già messi in movimento: il PIL (italiano) crescerà del 6%, senza dire che si tratterà di una crescita a valori monetari, non a volumi, perché una quota di questa crescita sarà inflazione, ben superiore al 2%. Ma si sa, gli economisti lo sanno: l’inflazione “svaluta” i debiti e gonfia il PIL, così il mantra del rapporto debito/PIL si riequilibra, perché cresce il valore del PIL.Ma 2+2 fa sempre 4, e qualcuno pagherà, e saremo noi, lavoratori a reddito fisso, pensionati, ceto ex medio, cioè la stragrande maggioranza della popolazione.
Non i commercianti, che si rifaranno delle perdite, almeno in un primo momento, perché poi, se i redditi reali calano troppo, rinunci anche al caffè al bar. Il periodo storico a cui andiamo incontro sarà caratterizzato da una crescita caotica, tanto per cambiare, che porterà all’esasperazione i conflitti sociali e ci condurrà verso una qualche forma di regime palesemente autoritario, il solo in grado di impedire la disgregazione sociale e la violenza nelle piazze.
E sarà una crescita di breve durata, drogata dagli sviluppi economici orientati dall’ideologia green, nei settori automotive e delle costruzioni. Il cemento avrà nuovo impulso, anche perché, case a parte, il cemento d’annata si sta sgretolando in tutto il paese, e va ricostruito.
Sono scivolato dalla Germania all’Italia, ma credo che i problemi, al fondo, non siano radicalmente diversi: da noi saranno più dirompenti, come è tradizione, ma anche i tedeschi di oggi non sono più quelli di una volta, e si tratta di gente molto più reattiva di noi. Una lunga fase di transizione verso un terzo millennio che non pare ancora iniziato, nonostante le cifre della data odierna.