
Un esercizio inutile che deve avere impegnato comunque una quantità di persone e di soldi pubblici, per arrivare ad un risultato scontato, risaputo per quanto c’era da sapere, almeno in funzione di quanto si poteva scrivere in questo PIANO, che vorrebbe disegnare la Milano del futuro, da qui al 2030.
Una scrittura prolissa quanto inutile, che si può riassumere nella scoperta dell’acqua calda : riqualificare i tanti stabili milanesi fatiscenti o dismessi, tra cui le case popolari.
E poi il solito MANTRA sulla mobilità ciclopedonale.
Una FIERA delle parole che nasconde il VUOTO sottostante, l’incapacità di FARE, nel concreto, quelle cose che sono sotto gli occhi di tutti, denunciate da sempre, dimenticate sempre.
Appare invece NETTA la determinazione della Giunta di Sala a pedonalizzare l’intera città, con espulsione della viabilità motorizzata, e con questa anche di tanti cittadini milanesi, potenzialmente decine di migliaia, nell’arco dell’attuazione di questa strategia, se non venisse bloccata nel prossimo futuro. Cambiare tutto per non cambiare nulla, nulla di quello che interessa alla gente, ma con una trasformazione urbana realizzata mediante la sua desertificazione viabilistica. Non accadrà, ma soltanto perché questa Giunta ha il tempo contato, un tempo comunque troppo lungo, nel quale produrrà molti danni, ambientali ed economici. Ore ed ore di lavoro per analizzare il VUOTO dei documenti firmati da Maran, che quasi non lasciano spazio di critica, perché è difficile criticare il NULLA.
Ing. Franco Puglia
19 novembre 2018