I MATTONI DELLA VITA

La vita sul pianeta dipende da alcuni elementi di base che sono i mattoni delle costruzioni biologiche, da quelle più semplici a quelle più complesse.
Ciascun mattone è indispensabile alla costruzione dell’edificio della VITA, vegetale ed animale, ma uno lo è più di ogni altro: IL CARBONIO.
Si tratta di un elemento base, non di una molecola, capace di 4 legami elettrochimici con altri atomi. Gli altri mattoni fondamentali, alla base di tutto, sono l’idrogeno e l’ossigeno.

Ma dove troviamo in natura questi mattoni?
– Il carbonio: nella CO2 (anidride carbonica) e nello CH4 (metano) oppure nel carbon fossile
– L’ossigeno: libero in atmosfera, come molecola di 2 atomi o, molto meno, di 3 (ozono)
– L’idrogeno: come CH4, gas metano, in prevalenza.
– L’acqua, H2O.
Non solo così: è evidente che esistono infiniti composti con molecole più complesse che contengono questi elementi, diversamente combinati, ma le molecole più semplici, e più diffuse, sono quelle poche che ho elencato.

Il mondo vegetale, oltre ai mattoni di base, C, H, O, ha anche bisogno di altri elementi per costruire le molecole del suo tessuto vivente, ad esempio l’azoto, ma anche numerosi sali minerali. Il mondo vegetale trova l’idrogeno e l’ossigeno nell’acqua, attraverso la quale assorbe anche i diversi sali minerali ed anche l’azoto, attraverso i nitrati solubili, presenti nel terreno. Ed il carbonio? Solo e soltanto dalla CO2 presente nell’aria, scindendo la molecola di CO2 in carbonio ed ossigeno, trattenendo il carbonio e liberando ossigeno nell’aria.
Il vegetale NON può assorbire carbonio dal terreno perché il carbonio NON è solubile nell’acqua ed un vegetale può assorbire dal terreno soltanto qualcosa che sia solubile in acqua. Attraverso il fogliame, invece, può assorbire i gas atmosferici grazie all’apporto energetico dato dalla radiazione solare, che determina processi foto-bio-chimici di scissione della molecola di CO2 ma anche l’assorbimento diretto di altri gas atmosferici.
Nota: non so se esistano forme vegetali capaci di assorbire direttamente azoto o metano o altri gas diversi da CO2 ed O2 dall’atmosfera.

Stabilito questo, ED E’ INCONFUTABILE DA PARTE DI CHIUNQUE, chiedetevi come è possibile immaginare di combattere la presenza della CO2 in atmosfera, CO2 accusata di essere un pericoloso GAS SERRA che sta sconvolgendo il clima.
Pensate che c’è chi immagina di catturare la CO2 atmosferica per “sequestrarla” sotto terra in fantomatici serbatoi di raccolta. Peccato che lo abbia già fatto anche troppo la natura, nel corso di milioni di anni, con sconvolgimenti tellurici catastrofici, che hanno sepolto miliardi di metri cubi di legname facendoli marcire e trasformandoli in petrolio, gas metano e carbon fossile. Quando bruciamo i combustibili fossili restituiamo all’atmosfera ciò che da sempre le apparteneva e che ha permesso, in epoche antichissime, lo sviluppo di una rigogliosa vegetazione, poi scomparsa, dando luogo ad una progressiva desertificazione del pianeta, che noi ci proponiamo di accelerare.

Va da se che tutta la vita animale dipende da quella vegetale, con il ciclo degli erbivori e dei predatori carnivori che si nutrono delle prede erbivore. Da sempre.
Ma noi vorremmo cancellare la CO2 dalla faccia della terra …
Perché sarebbe un pericoloso GAS SERRA , che trattiene una quantità enorme di calore che il suolo ed i mari cercano di irradiare verso lo spazio durante la notte, anche se la povera CO2 si è ridotta ad essere, nel corso di milioni di anni, soltanto lo 0,04% della composizione dei gas atmosferici …

Capite sin dove può arrivare la follia umana?
E la MALAFEDE interessata, che confonde ad arte CO2 ed inquinamento, che è tutt’altro, anche se gli inquinanti possono contenere CO2, ma anche acqua, se è per questo, che FORSE non è in se un inquinante …
E la cosa sconvolgente è che se approfondiamo la conoscenza scientifica delle specifiche caratteristiche fisico-chimiche di questo gas letale scopriamo che NON ha alcuna caratteristica tale da renderlo più ricettivo nei confronti del calore rispetto a qualsiasi altro gas, neppure a parità di concentrazione, figuriamoci poi con la sua modestissima presenza atmosferica.

Però la guerra al carbonio, attraverso la guerra alla CO2, sta stravolgendo il nostro mondo, mettendo in discussione l’intera costruzione della nostra civiltà tecnologica fondata sulla mobilità individuale e sulla disponibilità di energia di origine fossile, non soltanto solare o idraulica o eolica o nucleare.
Una cosa è preoccuparsi, come in passato, dell’esaurimento delle fonti di energia fossile, cercando di integrarla con altre fonti, altra cosa è proporsi di sostituirla integralmente con fonti alternative, costi quel che costi.
Risparmiare energia è cosa buona e giusta, perché costa, quale che ne sia la fonte e, almeno in ambito locale, RISCALDA L’ARIA, direttamente, perché qualsiasi fonte di energia si trasforma in calore alla fine dei processi.
L’acqua bolle in pentola grazie al calore della fiamma, non grazie alla CO2 prodotta dalla fiamma !!!

In conclusione: la CO2 è un gas prezioso, perché sta alla base dei processi vitali del pianeta; per farle svolgere la sua funzione, serve stimolare la vegetazione, ovunque sia possibile, ristabilendo equilibri compromessi tra produzione di calore di origine antropica, produzione di CO2 in atmosfera, assorbimento di calore solare da parte del mondo vegetale grazie allo stimolo alla crescita indotto dalla CO2 e dalla piovosità che la forestazione induce nelle zone in cui è intensamente presente.
E’ un equilibrio che determina le condizioni climatiche del pianeta, assieme ad altre concause di natura solare o tellurica (attività vulcanica sotterranea, anche marina).

Ridurre i consumi di energia ha senso per temperare il clima su base locale, non planetaria, evitando di produrre bolle di calore in bassa atmosfera, localizzate su determinate aree, favorendo in tal modo anche cambiamenti delle correnti atmosferiche che producono le precipitazioni e ne determinano intensità, direzione e territori di scarico.
Ma ridurre i consumi di energia significa DI QUALSIASI TIPO DI ENERGIA, a prescindere dalla fonte. Possiamo quindi continuare a consumare petrolio e gas naturale? La risposta è SI, tenendo presente che comunque è necessariamente vero che queste fonti non siano inesauribili e quindi ben vengano le energie alternative, ma intese in senso complementare, non sostitutivo, perché è FALSO che contribuiscano a ridurre l’impatto umano sul clima.

Se poi il reddito di chi legge queste righe dipende dal credere, o meno, alla favola della CO2 gas serra, posso capire che voglia negare il VERO a tutti i costi, ma si metta una mano sulla coscienza, se ne ha una, e sappia che sta contribuendo ad un processo INVOLUTIVO che, prima o poi, travolgerà anche lui, forse più gravemente degli altri, perché avrà fondato la sua vita su un castello di carte che può solo crollare.


Ing. Franco Puglia
16 marzo 2023

IL CASTELLO DI CARTE DEI NEMICI DELLA CO2

SECONDO QUANTO SOSTENGONO I CLIMATOLOGI IPCCC
Il pianeta Terra, nella sua interazione col Sole è assimilabile a quello che in Fisica si descrive come “corpo nero”, che assorbe tutta la radiazione che riceve dal Sole e restituisce verso lo spazio soltanto radiazione IR in funzione della sua temperatura, al suolo e in atmosfera.

Gli studi mostrano una stretta correlazione tra l’aumento della temperatura media del pianeta, mari in particolare, e l’aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera, a riprova del fatto che l’aumento della concentrazione atmosferica di CO2 produce un surriscaldamento planetario per l’effetto serra che induce.







L’atmosfera è trasparente alla luce visibile del sole, mentre assorbe la radiazione a bassa frequenza, nella regione dell’infrarosso, riflessa dalla superficie terrestre verso lo spazio.
Questa radiazione riscalda l’atmosfera in funzione della sua capacità di assorbimento di energia a queste frequenza. La luce visibile, ad alta frequenza, riflessa verso lo spazio dalla superficie terrestre, attraversa indenne
l’atmosfera e si perde nello spazio, senza riscaldarla.








Gli studi dei climatologi descrivono il fenomeno radiante come unidirezionale, durante il giorno, con una atmosfera trasparente alla luce visibile, ma capace di immagazzinare calore da
radiazione IR, sia di giorno che di notte, quando la superficie terrestre la irradia verso lo spazio.


L’assorbimento della radiazione in atmosfera, quello che produce il suo riscaldamento, dipende dall’irraggiamento IR che è prevalente in alcune molecole di gas, chiamati per questo “gas serra”, tra i quali la CO2 ed il metano CH4. La presenza di questi gas a concentrazioni crescenti determina una cattura crescente di calore nell’atmosfera, ed i conseguenti fenomeni climatici estremi.
Questi gas, infatti, assorbono preferenzialmente radiazioni con una frequenza, o lunghezza d’onda che dir si voglia, che si colloca nell’ambito delle emissioni IR della superficie terrestre, a bassa temperatura.

I gas serra (CO2, CH4) sono prodotti dall’impiego dei combustibili fossili, gas naturale (metano CH4), petrolio e carbone. Per ridurre la crescita dell’effetto serra, ed i conseguenti eventi climatici, occorre ridurre, sino ad azzeramento, l’impiego dei combustibili fossili, usando energie alternative, come quella da pannelli solari, pale eoliche, geotermia, bacini idroelettrici e qualsiasi altra fonte di energia trasformabile in energia elettrica da distribuire.
SECONDO CHI NON CONDIVIDE IL TEOREMA SULLA CO2
Il modello assunto è parzialmente condivisibile, in astratto, ma trascura una serie di fenomeni che non rendono questo modello capace di descrivere compiutamente il clima, l’effetto serra dell’atmosfera e gli scambi termici al suo interno e tra superficie del globo ed atmosfera.

Questa correlazione esiste, ed è osservabile anche in epoche remote, prima dell’avvento dell’uomo sul pianeta, grazie alle indagini condotte dagli scienziati sui carotaggi nei ghiacci perenni. E’ normale che sia così, perché la CO2 si trova anche disciolta nelle acque dei mari ed evapora se la loro temperatura aumenta, mentre ritorna a disciogliersi se la temperatura diminuisce, un fenomeno chimico-fisico noto come legge di Henry, che si insegna in tutte le scuole. La correlazione quindi esiste, ma è inversa.

L’atmosfera è “abbastanza trasparente” alla luce visibile, ma non completamente. E’ vero che le basse frequenza (IR) vengono assorbite meglio, ma la loro quantità ed il loro livello energetico è di gran lunga inferiore a quello della luce visibile, in particolare se facciamo riferimento a quanto irradiato dalla superficie terrestre verso lo spazio. L’energia emessa da un corpo è proporzionale alla 4a potenza della sua temperatura, 6000°C quella del sole, mediamente 15°C quella terrestre.
Solo di notte l’energia irradiata dalla terra è puramente IR, ma è poca in rapporto a quella diurna, immagazzinata da TUTTA l’aria (che notoriamente si scalda al sole) oltre che dai mari e dalle terre emerse.

Il fenomeno NON è unidirezionale ed anche la luce visibile viene riflessa, di giorno, verso lo spazio, tanto che i cieli sono azzurri o blu, mai rossi, salvo quando il sole è molto basso all’orizzonte e la luce attraversa l’atmosfera orizzontalmente, con un percorso di assorbimento molto più lungo rispetto a quello verticale.

Non è vero che queste molecole abbiano le specificità descritte. In qualsiasi libro di termodinamica possiamo rilevare come le lunghezze d’onda alle quali la CO2, ad esempio, ha il massimo picco di assorbimento nella banda IR corrisponde ad una temperatura teorica di emissione di -80°C, che non esiste sul pianeta, oppure di qualche centinaio di °C, forse solo alla bocca dei vulcani.
Alle temperature terrestri, da -50°C a +50°C, la CO2 si comporta non diversamente da azoto ed ossigeno, che occupano il 99% della massa atmosferica, mentre la CO2 è presente solo per lo 0,04%.

Anche ammesso che i “gas serra” abbiano gli effetti descritti, e non li hanno, questi rappresentano soltanto un effetto indiretto della produzione di energia, che alla fine dei processi diventa, TUTTA, integralmente, CALORE, che riscalda i mari, le terre emerse e l’atmosfera in maniera DIRETTA, non indiretta. Se anche l’effetto serra dell’atmosfera fosse costante, la maggior produzione di calore di origine antropica si sommerebbe comunque a quella solare; quindi, se la sua quantità fosse significativa in rapporto a quanto catturato dal sole, non avremmo spostato il problema di una virgola.

Ai cittadini profani di cultura scientifica va detto con chiarezza assoluta che TUTTE le fonti di energia, rinnovabili e non, si trasformano inevitabilmente in CALORE, indistinguibile da quello solare. Il solo modo di ridurne l’impatto, ammesso che ci sia, è ridurre il consumo mondiale di energia, quale che ne sia la fonte, cosa NON compatibile con una popolazione di 7,7 miliardi di umani in costante crescita demografica e cosa NON compatibile con lo sviluppo, che è energivoro.

Esiste in natura un solo modo NATURALE e multi millenario di assorbire calore in eccesso dall’atmosfera, controllando anche la concentrazione di CO2, e si chiama VEGETAZIONE.

La vegetazione trasforma in MASSA il carbonio che respira nell’aria tramite le foglie, filtrando e scomponendo la CO2 in carbonio ed ossigeno (che restituisce all’atmosfera) grazie ad un ben noto processo (sintesi clorofilliana) che ASSORBE ENERGIA SOLARE, quindi calore solare, per alimentare i suoi processi vitali.

SIGNIFICA RIFORESTARE IL PIANETA IN MANIERA MASSICCIA, COMBATTERE LA DEFORESTAZIONE, BRASILIANA E AFRICANA, PREVENIRE GLI INCENDI DELLE FORESTE, STIMOLARE LA LOTTA CONTRO LA DESERTIFICAZIONE.

Ed il LEGNO, se visto all’interno di un processo di rinnovamento continuo del parco forestale, è anche RICCHEZZA ECONOMICA, perché è il miglior materiale da costruzione che esista, isolante termico quanto basta, più duraturo del cemento.

Torniamo al GOVERNO DEL BUON SENSO, per favore …

Ing. Franco Puglia – 7.11.2021