LA POLITICA del G20 SOPRA LE NUVOLE, LA GENTE SOTTO LE BOMBE D’ACQUA

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I GRANDI della terra, piccoli uomini e donne che sono riusciti a conquistarsi una posizione di potere a proprio esclusivo vantaggio, si sono incontrati a Roma per discutere sui destini del mondo.
Hanno parlato di cambiamenti climatici, e di come contrastarli, hanno parlato di pandemia Covid, e di come aiutare i paesi più poveri, più poveri di volontà che di soldi, a proteggere le loro popolazioni con i vaccini, contribuendo anche loro ai profitti fuori controllo delle multinazionali del farmaco.
Una bella vetrina per l’Italia, e per Mario Draghi, questo il solo risultato certo.
Quanto al resto …
I “bambini” più o meno sviluppati di Fridays for Future non sono rimasti soddisfatti: loro volevano TUTTO E SUBITO, zero CO2 in atmosfera, azzeramento immediato del consumo di combustibili fossili, elettrificazione immediata del pianeta, sostituzione della foresta amazzonica con una foresta di pale eoliche, ricopertura del deserto del Sahara con pannelli solari. Gli hanno detto che non si può e ci sono rimasti male.

Sarcasmo a parte, questo G20 ci ha confermato quanto allineato sia Mario Draghi con i nuovi dogmi del 21° secolo: la RELIGIONE GREEN, fondata sulla messa in croce della CO2 anziché di un povero Cristo, è ormai diffusa, imperante e non contestabile.
E questo è l’aspetto più drammatico della vicenda, che consegna il mondo al FALSO più clamoroso della storia dell’umanità dopo l’invenzione del “divino”.
Un falso tanto più clamoroso quanto più è paradossale: ci lamentiamo del riscaldamento del pianeta, che è una realtà, anche se molto variegata, a macchia di leopardo e non uniforme come ci viene passata, e sorvoliamo allegramente sul fatto che l’umanità produce di suo, impiegando tutte le fonti a sua disposizione, una enorme quantità di energia che si somma a quella ricevuta dal sole.
Perché TUTTE le forme di energia, nessuna esclusa, alla fine dei processi in cui vengono impiegate si trasformano in CALORE, un calore identico a quello solare, a cui si somma.
Anche un criceto, di fronte a questa evidenza, cercherebbe di combattere il fenomeno del riscaldamento planetario alla fonte, riducendo quindi la produzione di calore di origine antropica.
No: i nostri geniali scienziati, e tutta la politica mondiale, ignorante e becera, si rivolgono non tanto alla limitazione dei consumi energetici (ma in parte si) ma soprattutto alla cancellazione della CO2, da “sequestrare” dall’atmosfera, perché la CO2 è il capro espiatorio delle nostre colpe energetiche, il pericoloso GAS SERRA che impedisce al calore di defluire liberamente verso lo spazio cosmico.
Che la CO2 sia presente in atmosfera a concentrazioni risibili, è irrilevante; che sia indispensabile alla vita vegetale del pianeta, che se ne nutre, è irrilevante.

E mentre la nuova religione predica la cancellazione dell’impiego di combustibili fossili, predica anche la CRESCITA, lo SVILUPPO, sia in Occidente che nel resto del mondo.
E già, perché ci sono 7,7 miliardi di bocche da sfamare, la maggior parte delle quali versa in povertà ed in territori massacrati dai cambiamenti climatici.
Peccato che sviluppo e crescita richiedano ulteriore dispendio di energia, quindi più calore disperso in atmosfera, quindi un aumento, forse, della temperatura del pianeta, cioè quello che si vorrebbe combattere azzerando la CO2.

Capite l’insensatezza? Cosa si pretende di fare:
– più crescita e sviluppo, quindi più consumo di energia
– riduzione dei consumi energetici, che determinano cambiamenti climatici
– più consumo di energia per lo sviluppo, quindi più calore disperso in atmosfera
– meno CO2 in atmosfera, perché sarebbe un gas serra che intrappola il calore
E di queste PALESI contraddizioni i “grandi” della Terra non sono consapevoli?

Ora, lungi da me negare i cambiamenti climatici: li conosco da almeno 50 anni, quando ancora nessuno ne parlava, ma io, ed altri, ce ne eravamo accorti, per esempio calcando con gli scarponi i ghiacciai alpini in ritiro vertiginoso.
Detto questo, però, la CO2 è un falso obiettivo, perché NON è un gas serra più di quanto non lo siano tutti gli altri, e questo è scientificamente dimostrato dalle sue caratteristiche fisiche e chimiche rilevabili da qualsiasi testo scolastico.
La CO2 NON è un gas inquinante, NON è tossica: la produciamo noi stessi ogni volta che espiriamo dai nostri polmoni.
La CO2 è indispensabile alla vita sul pianeta: in sua TOTALE assenza si estinguerebbe la vita vegetale, e con essa tutta quella animale. Infatti i vegetali hanno un solo modo per costruire la loro massa lignea: assorbire il carbonio dalla CO2 atmosferica.

E allora cosa facciamo? Non possiamo fare molto, ma qualcosa si.
Ammesso, ma non siamo in grado di saperlo con certezza, che l’eccesso di calore prodotto dai consumi energetici umani sia in grado di incidere in maniera significativa sul bilancio termico planetario complessivo, il solo modo di contrastare questi fenomeni, senza contrastare lo sviluppo, e quindi i nostri consumi energetici crescenti, consiste nel RAFFREDDARE il pianeta. Come?
Non possiamo prolungare le ore notturne, non possiamo riflettere verso lo spazio una quota maggiore del calore ricevuto dal sole, ma possiamo trasformare il calore in MASSA, cosa che il pianeta fa da miliardi di anni grazie al mondo vegetale, che per produrre la sua massa corporea, steli, tronchi, foglie, ecc, ha bisogno di energia solare, che assorbe, ed ha bisogno di CO2, che assorbe, oltre ad acqua e sali minerali diversi.
Meglio ancora sarebbe ridurre popolazione mondiale, riducendo così i consumi globali di energia, ma questa via non è praticabile. Riforestare il pianeta, invece, si può e si DEVE.

Quindi la soluzione, o meglio, il percorso da intraprendere, non è quello della guerra ai prodotti petroliferi, perché la produzione di CO2 NON è un problema, ma significa restituire al pianeta quello che il mondo vegetale ha sequestrato milioni di anni fa dall’atmosfera stessa. I problemi d’impiego dei combustibili fossili sono esclusivamente quelli che determinano inquinamento, pur temporaneo, dell’aria, e meno temporaneo delle acque, quando sversiamo petrolio in mare. Questi problemi hanno soluzioni tecnologiche, in parte già in atto.
E poi, si, una razionalizzazione dei consumi energetici non è priva di significato, perché aiuta a contenere la produzione di calore, ma strafare non serve, perché è lo SVILUPPO economico che determina i maggiori consumi.
La corsa all’elettrico ha senso soltanto laddove serve a ridurre il momentaneo inquinamento dell’aria in zone ad elevata densità di popolazione, ma non sposta di una virgola i cambiamenti climatici. TUTTE le fonti di energia si trasformano in calore, anche l’energia idroelettrica, quella più ecosostenibile in assoluto.

Questa è la REALTA’ delle cose, ma è una realtà scomoda, che cozza contro gli interessi economici consolidati di chi su queste tesi ci lucra, a partire dagli “SCIENZIATI” dei miei stivali, che resterebbero disoccupati se crollasse questo castello di carte, ma con un folto seguito di aziende che hanno fondato il loro nuovo sviluppo su questa “green economy” da operetta. Per non parlare di una certa politica che, orfana dell’operaismo di matrice marxista, si è rifugiata nell’ambientalismo di maniera.

Il treno GREEN, però, è in corsa, a tutta velocità, e non lo fermerà nessuno sino a quando non deraglierà fragorosamente. Le mie parole cadranno nel vuoto, come sempre, ma resteranno SCRITTE indelebilmente in questo spazio di rete, almeno sin che avrò vita.

Ing. Franco Puglia
2 Novembre 2021


RISCALDAMENTO PLANETARIO: CHI L’HA VISTO?

Pioggia, freddo , neve abbondante, tutto quello che caratterizza un rigido inverno, da nord a sud. E il riscaldamento climatico che fine ha fatto?
Per favore, qualcuno può spiegare ai climatologici che il pianeta, grazie alla massa oceanica, non può aumentare oltre misura la sua temperatura perché produce maggiore evaporazione dell’acqua, con successiva condensazione sotto forma di pioggia o neve in alta atmosfera?
Qualcuno può spiegare loro che per condensare il vapore d’acqua deve cedere tutto il calore ricevuto allo spazio siderale?

Poi, certo, per nostra fortuna il clima non è uniforme sul pianeta, e gli scambi termici tra terra ed atmosfera non sono costanti ed uniformemente distribuiti. Così abbiamo zone piovose ed umide e zone aride, desertiche. E c’è una variabilità incredibile determinata da tante concause, nel corso del tempo. La pretesa di riuscire a determinare cambiamenti climatici sostanziali, nel male e nel bene, con i nostri comportamenti, è davvero una forma di presunzione incredibile.

Il Concetto è semplice: tutti sanno che l’acqua bolle a +100°C a livello del mare.
Non è possibile aumentare la temperatura dell’acqua in una pentola in ebollizione, a meno di non sigillarla (pentola a pressione).Più calore forniamo alla pentola, e più velocemente l’acqua evapora. Ed ecco una CHIAVE interpretativa dei cambiamenti climatici: anche se l’equilibrio termico globale resta inalterato, il surriscaldamento locale induce scambi termici più veloci e con maggiori masse di vapore in gioco. Quindi è lecito attendersi una esasperazione dei fenomeni climatici, esattamente ciò che accade, a seguito del nostro contributo termico locale con la produzione di energia di origine antropica.
La concentrazione nella produzione di energia è a macchia di leopardo sul pianeta: le bolle di calore determinano quindi are più calde e meno calde in bassa atmosfera, a livello del suolo, e questo stimola il movimento delle masse d’aria.Le colonne d’aria calda che si sollevano dal suolo proteggono le zone più calde dalla piovosità, come accade normalmente nelle aree desertiche tropicali, ma anche su molte città, come Milano, ad esempio.

Sfido chiunque a CALCOLARE l’entità dell’impatto atmosferico della nostra produzione di energia su base locale. E’ impossibile dire se e quanto il suo impatto sia significativo, ma la frequenza anomala dei fenomeni la osserviamo da un pezzo, e quindi è reale, anche se non sappiamo quali concause sono determinanti.
Ciò che è palesemente FALSO, e vorrei gridarlo a squarciagola, è che in tutto questo la CO2 abbia un qualsiasi ruolo. La lotta alla CO2 è il frutto avvelenato di un FALSO scientifico pari soltanto alla credenza antica sulla terra PIATTA. Infatti il fenomeno delle colonne ascendenti di aria calda è molto ben osservabile. Viene sfruttato da alianti e parapendii per galleggiare più a lungo in aria.

Molti anni fa osservai un fenomeno incredibile lungo la costa peruviana, oceano Pacifico, osservando dall’aereo diretto verso sud da Lima una copertura nuvolosa pesante che ricopriva l’oceano e si fermava esattamente al bordo della spiaggia. Oltre il limite costiero il cielo era blu, perché il territorio era desertico e caldo, e quindi le colonne d’aria calda ascendenti formavano un MURO invalicabile per le pesanti ed umide nubi del Pacifico. Quello che non comprendiamo bene nel clima è la presenza dei “microclimi”, che tanto micro non sono, e delle cause che li determinano.

Io sono un vecchio conoscitore del mondo alpino, e ne ho osservato i cambiamenti radicali nel corso di 50 anni. Cambiamenti impressionanti, determinati da cause sconosciute, ma misurabili anche in termini di numero ed intensità delle precipitazioni, ed in °C di temperatura primaverile ed estiva. In questi ultimi anni ho misurato sino a +30°C a 1000 m slm, cosa impensabile decenni fa. E la perdita di volume dei ghiacciai, molti dei quali completamente scomparsi, è impressionante, ma non è un fenomeno nuovo, storicamente.

Quindi qui non si tratta di negare l’esistenza di cambiamenti climatici importanti, ma si tratta di escludere alcune cause, che sono soltanto un pretesto per politiche di sostegno ad ideologie sostitutive di altre ormai obsolete. Non possiamo escludere che l’ingente produzione di energia, in senso lato, richiesta dalla nostra popolazione mondiale in rapporto al livello di sviluppo possa avere un’influenza su questi cambiamenti, ma neppure possiamo affermarlo. Diciamo che una riduzione dei consumi energetici non fa male a nessuno, e quindi ben venga, ma attenzione: sotto il profilo TERMICO non esiste l’energia PULITA! Anche l’energia da fonte idroelettrica si trasforma al 100% in calore, come se bruciassimo petrolio.